Le immagini presenti sul blog appartengono ai rispettivi proprietari e verranno rimosse a seguito di specifica richiesta.

ACHTUNG!

QUESTO BLOG NON È UNA TESTATA GIORNALISTICA. NON VIENE AGGIORNATO PERIODICAMENTE, QUINDI NON RAPPRESENTA UN PRODOTTO EDITORIALE EX L.62/2001

Queste sono le regole...

venerdì 9 dicembre 2011

SK8 OR DIE!

Capita che un elemento del passato torni a fare visita nel presente, aprendo uno squarcio nella realtà che sto vivendo; non così spesso, non così sovente, ma quando avviene vengo travolto da un treno di ricordi che mi spiazza e mi lascia senza fiato e mi fa venire voglia di scriverne.
Ho ritrovato per caso la mia prima e unica tavola da skate. Cazzo, già sento le risate e chi urla: Robbo, ma facci il piacere, tu, con quella testa di cazzo, sei andato sullo skate?
Eppure è così. Sarà stato il 1991. Al Balùn, per poche lire, avevo trovato una tavola che faceva al caso mio. Per i primi tre anni del Liceo, e in parte fino al quarto anno, no, per tutto il quarto anno del Liceo insieme ad altri compagni di quel tempo passavamo pomeriggi o intere giornate a fare acrobazie del cazzo con quelle tavole con le ruote. Ripenso al me, al Robbo di quel tempo, un ragazzetto magro con i capelli rasati, senza occhiali, non tanto diverso da chi sta pestando le lettere della tastiera del computer che ha davanti.

Non tanto diverso ma di sicuro molto più agile e spericolato. Ta - tlak, Ta - tlak, Ta - tlak!
Che figo...si imparava dai ragazzi più grandi, nei parcheggi sotterranei e in posti isolati dove alcuni si attrezzavano e improvvisavano, davvero improvvisavano rampe dove potevamo cazzeggiare alle grande...Ta - tlak, Ta - tlak, Ta - tlak! E via...qualcuno veniva con le Bmx o con le Mtb e via, le acrobazie diventavano sempre più audaci...mica ci riparavamo con ginocchiere o altro, manco per il cazzo. Jeans, magliette con le tre strisce dell'Adidas, sneakers di qualsiasi tipo ai piedi; mancavano i grattacieli di Manhattan alle nostre spalle e il verde di Central Park e si poteva davvero essere a Gotham City, La Grande Mela. Braccia nude, cemento e cadute che ti spezzavano le ossa, disegnavano lividi dappertutto e divoravano la fibra dei jeans.
Ta - tlak, Ta - tlak, Ta - tlak!

Sublime quando qualcuno portava quei mega stereo portatili, dei radioloni che sputavano note a un volume da lite condominiale, le ragazze con le macchine fotografiche, e via, si ascoltava musica e si ballava...Anthrax, Metallica, Alice In Chains, Pearl Jam, Ugly Kid Joe e poi Rage Against The Machine, Therapy? e poi Rap e Funk...ci piaceva scimmiottare i rapper, manipiedibracciagambe che scattavano come attraversati dalla corrente elettrica...Sugar Hill Gang, GrandMasterFlash, The Pharcyde, Urban Dance Squad, Public Enemy, Run Dmc e il primo funk dei Red Hot Chili Peppers...alcuni di noi con i pantaloni larghi in perfetto Freaky Style...e lo skate continuava a produrre quel rumore eccitante e magico: Ta - tlak, Ta - tlak, Ta - tlak!

Le acrobazie. I tricks. La maggior parte di noi eseguiva degli Ollie e basta, altri li utilizzavano come base per trick molto più elaborati. Non sono mai arrivato a eseguire un flip, a staccare e far ruotare la tavola. Ci ho provato. Mi sono sfracellato parecchie volte. Chissenefrega ho sempre pensato. A me piaceva divertirmi, cazzeggiare, ghignare. Spararmi le pose davanti alle amiche, giocare a fare il figo. C'erano i soliti pesantoni del cazzo che dovevano rovinarti il pomeriggio con le loro cazzo di competizioni, il loro linguaggio pseudo accademico e impegnato...noi sì che siamo bravi, noi sì che siamo dei fighi...Ta - tlak, Ta - tlak, Ta - tlak! Andatevene affanculo e succhiatemi il cazzo, stronzi!

Si cercava di studiare, ma si ascoltava sempre tanta musica, si cazzeggiava mica da ridere, le giornate parevano durare mesi, e strimpellavo pure il basso, only for fun, insieme a un compagno di classe, e quelle note modulate e profonde mi cullavano lo stomaco. La sera provavo a scrivere, la bussola interiore cercava un Nord e non lo trovava, in quel quadriennio costellato di riti di passaggio.

Poi ci fu la gita a Strasburgo e Baden Baden, di cui ho già parlato qui. Cinque giorni che mi porterò fin dentro la tomba, cinque cazzo di giornate in cui tutto non è mai più stato lo stesso. Il sesso, la prima volta, con una ragazza, una realtà differente nella scuola che ci ospitava, ragazzi che facevano skateboarding meglio di chiunque altro, ragazze che suonavano la chitarra meglio di tutti, la solita fontana dei desideri, Salma che mi invita a esprimere un desiderio buttando un plettro nella fontana, io che la prendo per il culo ma poi un cazzo di desiderio lo esprimo...poi ci fu la caduta, il quarto anno. Capii che lo skate sarebbe finito così. Solita musica a palla, birra in bottiglia, odore di erba, risate, foto, la mia maglietta nera con una provocante Louise Veronica Ciccone e la scritta Like A Virgin, un flip provato a cazzo, intontito da birra e fumo, il mento che raschia il cemento.

Pronto Soccorso. Il dottore, che somigliava a Sberla dell'A-Team, che mi prendeva per il culo. Ricucito come una salamella, ma Sberla fece un buon lavoro perché col tempo quei tre punti di sutura sono sbiaditi.

Le cose più importanti sono le più difficili da dire, perché le parole le immiseriscono. È difficile che un estraneo provi qualcosa per le cose belle della tua vita. Stephen King ha ragione. Ma questo cazzo di skateboard ha aperto un varco nei ricordi. So che a molti non gliene fregherà un emerito di quanto ho scritto, ma penso anche che sia compito di ognuno di noi utilizzare in qualche modo il passato, i ricordi che non abbiamo mai immortalato nelle fotografie, per illuminare il presente che viviamo ogni giorno; e fissare qualcosa per il futuro. Non sappiamo che cosa, ma l'adolescenza ha avuto e ha un significato preciso per molti di noi. La stessa adolescenza è un intero rito di passaggio. Dentro gli occhi di alcuni rimane la stessa luce. Salgono dallo stomaco alla gola le stesse sensazioni di un tempo. Stringendo lo skate vorrei tanto tornare a quei tempi, ma non per fare il nostalgico, per carità, non fraintendetemi. Solo per provare quel gusto della libertà, quell'eterna primavera della speranza che vorrei non mi abbandonasse mai, Mai, MAI. Vorrei risentire quel Ta - tlak della tavola e flippare sempre e ovunque. Dove osano le aquile, per intenderci.

E se ci pensate un secondo su, capirete da soli quale desiderio ho espresso, quel pomeriggio ventoso di marzo del 1993.

Zio Robbo








giovedì 7 aprile 2011

DIETRO LA RUOTA

Ideale seguito del video di Never let me down again, sempre con la formazione DaveGahanMartinGoreAndrewFletcherAlanWilder, sempre girato da Anton Corbijn, sempre dall'abum Music For the Masses, sempre in bianco e nero, girato addirittura in Italia.


Sempre un gioiello.


Zio Robbo


mercoledì 6 aprile 2011

NLMDA

Never Let Me Down Again. Una delle più intense (e belle) canzoni dei Depeche Mode nella versione DaveGahanMartinGoreAndrewFletcherAlanWilder. Il video, girato dal geniale Anton Corbijn, è un piccolo gioiello noir, che potrebbe aver scritto Manchette, con quel bianco e nero virante al seppia; si canta di solitudine, amicizie che non sono quello che potrebbero essere e valori che muoiono e dipendenze e.


Meglio far parlare note e immagini. Se rimuovono il video, basta cliccare sul titolo per vederlo nella sua bellezza.


Zio Robbo


venerdì 18 marzo 2011

RADIOACTIVITY

Ora, dopo il terremoto in Giappone, con i teorici della cospirazione che affollano la ragnatela di Internet con una quantità impressionante di ipotesi terrificanti su terremoti provocati da bombardamenti della ionosfera e quant'altro (Nikola Tesla, per favore, non rivoltarti nella tomba), la minaccia nucleare torna a farsi sentire.

Qui da noi, nel Belpaese, che ieri ha festeggiato centocinquanta anni portati davvero malissimo, ci apprestiamo a votare un referendum su un decreto legge che riporterebbe in casa la minaccia nucleare. Non so voi, ma da bambino ero terrorizzato dal nucleare. Dopo Chernobyl e dopo aver visto un terrificante film a scuola, monito sugli effetti di quello che era definito il giorno dopo la bomba: The Day After.

Sui Kraftwerk non posso dire molto. Si presentano, nella storia della musica, da soli. Il live che lascio in coda spero faccia riflettere. Se pure in Giappone la memoria storica del gran sole di Hiroshima sembra caduta nell'oblio, ricordiamo ancora, come una cantilena: Chernobyl, Harrisburg, Sellafield e Hiroshima.

Radio - Activity.


Zio Robbo




domenica 13 marzo 2011

BUON NATALE (NON VOGLIO LITIGARE STANOTTE)

Un post che sarebbe andato meglio un paio di mesi fa. A Natale non si fa altro che litigare. Altro che essere tutti più buoni.

Zio Robbo


sabato 12 marzo 2011

IL KU KLUX KLAN MI HA FREGATO LA RAGAZZA

Chi non vorrebbe che gli capitasse mai una storia del genere? Gli uomini con il cappuccio bianco che ti portano via la tipa? Figo!

In realtà, a detta dei fan della band di NYC famosa per suonare centinaia di canzoni in appena sessanta minuti di concerto dal vivo e per il onetwothreefour, apripista di ogni pezzo, il testo venne scritta dallo zombesco cantante Joey Ramone dopo che Johnny, il fascista - repubblicano chitarrista della band, gli aveva rubato la ragazza.

Viva Los Ramones. Li adoro. Sappiatelo.



Zio Robbo

mercoledì 23 febbraio 2011

JOE BLOW

Sasha Grey

Lo so. Non aggiorno il blog. Sono impegnato a scrivere altro. Poi mi sono accorto che molti video che ho inserito nei novantanove post precedenti sono stati rimossi per le più svariate ragioni. Non era Internet, ex strumento militare, una sorta di Land Of Freedom? Non credo. Comunque, dopo l'ultimo post che risale al giorno del mio compleanno, ecco il centesimo post. Sperando che, nonostante e grazie alla fase acuta di scrittura creativa al di fuori del blog, quest'ultimo possa rinascere. Come era accaduto alla trasmissione Matrioska (ve lo ricordate il volgare e bruttissimo pupazzo Scrondo?) che rinacque dalle ceneri quale Araba Fenice.

Comunque. Le Niuuuz di Google stanno martellando da più giorni con due terribili notizie: l'aumento del binge drinking, una sorta di sbevazzamento fuori dai pasti e in tempi ridottissimi, soprattutto tra le donne, e il nesso eziologico tra sesso orale e cancro alla gola, dovuto a un simpaticcisimo Papilloma Virus.

No. Vada per il bere, ma la seconda notizia no. Il sesso orale non lo devono toccare. Una delle poche cose per cui vale la pena vivere. Arrivano questi tizi in camice bianco, mostrano qualche grafico...e addio blow job? No. Non posso veder tramontare un'epoca del genere porno (P.O.V., Point Of View e tutti i sottogeneri quale Bukkake, Gagging, Deep Throath, Over The Edge e bla e bla e bla). No. Non ci sto. Donne, non credeteci.

Poi. Un consiglio ai maschietti. Evitare Blow Job con una donna dedita al binge drinking. Come mi è capitato in passato, potreste trovarvi, nel momento topico, con la parte inferiore del corpo e i pantaloni imbrattati di vomito. Il puzzo di vomito vi seguirà dappertutto. Anche nei vostri incubi.

Lascio un video dei Gossip. Sperando che non lo tolgano.

Zio Robbo



lunedì 17 gennaio 2011

GIRL POWER

Richard Gere

Dopo un lungo bagno infilò nel videoregistratore
Pretty Woman.
Lisa fu colta da un sussulto di colpa al contatto elettrico che riportò in vita il vibratore nella sua mano. Come se non ne avesse avuto abbastanza di cazzi a Ibiza, e di ogni forma, dimensione e colore, ma spesso è questo che capita coi cazzi, più ce ne hai e più te ne viene voglia. Quel lembo della passera si era infiammato di nuovo, e una distratta grattatina si era trasformata in un'esplorazione. Dopo era subentrata la tecnologia. Era arrivata al punto di un video sullo schermo e di un lento, delizioso titillio del clito. Richard Gere era proprio un maestro nei preliminari, mai nessuno era stato capace di mandare Lisa in un'estasi simile. Ora vediamo se Riccardone è abbastanza birichino da finire il lavoro...

Estratto da Colla, di Irvine Welsh, 2002 Ugo Guanda Editore, trad. di Massimo Bocchiola.

In tempi già sospetti, la sintesi di quello che ho sempre considerato essere il Girl Power. Anche per Welsh, a quanto pare. Se cliccate sul titolo del post, vi potete guardare un video e una canzone dei Groove Armada, duo inglese che ci ha rotto i coglioni con questo pezzo in heavy rotation su Mtv. La canzone può piacere, il video pure...e considero l'estratto di Welsh il lato B (o meglio il post - vacanza) che non viene mostrato dalla protagonista del video stesso.


Zio Robbo

Cerca nel blog

Pagine

Lettori fissi